…la stevia

Il Codex Alimentarius è un insieme di linee guida e codici di buone pratiche, standardizzate a livello internazionale, e istituzionale. E’ la fonte primaria del diritto alimentare, a cui si riferiscono poi le varie commissioni, compresa quella europea quando deve legiferare in materia.

Se da una parte mira a garantire la sicurezza in tema di alimentazione, dall’altra parte butta un occhio agli interessi delle industrie, cercando di mantenere un difficile equilibrio (lascio al lettore supporre dove pende l’ago della bilancia).

Nell’ultimo aggiornamento del mese scorso, si legge che rimane vietato, in Europa come negli USA, l’utilizzo delle foglie e dei semi della Stevia Rebaudiana. Ebbene sì… mentre si citano con favore tecnologie di produzione dei suoi estratti tra cui una che prevede neanche l’impiego della pianta…

I principi dolcificanti nella stevia sono delle molecole chiamate glicosidi, di vario genere. E invece di estrarli dalle foglie, vengono prodotti da microrganismi geneticamente modificati. Il consumatore non ha notizia dell’origine OGM delle materie prime, poiché i microrganismi sono esclusi dalla relativa informazione.

Insomma hanno gettato le basi per fare in modo che questa tecnologia venga autorizzata. Personalmente non sono contrario alle tecniche OGM in senso assoluto, come ogni cosa vanno visto gli intenti, e valutati i rischi come i vantaggi. Ma soprattutto bisognerebbe essere chiari sulla provenienza , visto che sul sito web dello stesso International Stevia Council, questa tecnologia viene spacciata per naturale.

(Fabio Pasquarella)